Hai bisogno di finanziamenti da destinare per espandere al più presto la tua impresa? Oppure hai le spalle al muro a causa di un debito in aumento? Se sei un imprenditore o un libero professionista ed hai necessità di ricevere il rimborso IVA in anticipo esiste una soluzione!
La fideiussione per rimborsare anticipatamente l’IVA può essere richiesta se si possiedono crediti verso l’amministrazione fiscale italiana. Per ottenere la restituzione anticipata del credito IVA, sia annuale che trimestrale, l’interessato deve assicurare alcune garanzie, a meno che non sia esentato. L’articolo 38-bis, D.P.R. 633/1972, stabilisce che la garanzia deve essere fornita “contemporaneamente all’esecuzione del rimborso”.
La garanzia può consistere in una:
- una garanzia costituita da titoli di Stato o garantiti dallo Stato al valore di borsa;
- una fideiussione emessa da una società o un istituto di credito;
- un’assicurazione autorizzata all’esercizio del ramo Cauzioni, con una polizza.
La fideiussione di rimborso IVA è l’opzione più conveniente in questo caso. Ma come capire quando richiederla? Ci sono alcune linee guida da tenere a mente prima di portare avanti la pratica.
Cos’è e a cosa serve una fideiussione per il rimborso dell’IVA?
L’Agenzia delle Entrate consente l’anticipo del rimborso IVA solo in presenza di una fideiussione regolarmente richiesta. Questo meccanismo di sicurezza assicura una solida base di fiducia tra le parti coinvolte e assicura all’Agenzia delle Entrate la restituzione di quanto erogato in caso di riscontro di illegittimità del risarcimento ottenuto dal contribuente.
In conseguenza, una volta concesso il rimborso anticipato al soggetto interessato, saranno eseguiti dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate al fine di verificare la correttezza della sua dichiarazione dei redditi. In caso di disaccordo, l’amministrazione pubblica esigerà l’immediata revoca dell’accordo. Il garante dovrà allora restituire immediatamente i fondi all’Agenzia delle Entrate, che poi si rivolgerà alla ditta in causa.
Questi contratti fideiussiori sono abbastanza brevi e abbordabili, in questo momento esaminiamo quali sono le spese, la lunghezza e i documenti necessari per la firma dell’accordo. Cominciamo delineando le persone coinvolte in questa specifica garanzia fideiussoria:
- Contraente: individuo o entità che fa domanda a una agenzia assicurativa per ottenere una fideiussione per rimborso IVA con l’idea di assicurare l’importo dovuto, in caso di mancato pagamento, all’Agenzia delle Entrate.
- Beneficiario: è l’amministratore finanziario che cerca di assicurarsi il pagamento del denaro emesso tramite la fideiussione in caso di inadempienza da parte del contraente, nel nostro esempio è l’Agenzia delle Entrate.
- Fideiussore: è l’ente assicurativo che in caso di difficoltà finanziarie del contraente interviene per soddisfare le richieste del beneficiario.
L’ente finanziario che può garantire per te deve essere dotato dei requisiti necessari per effettuare quanto richiesto e deve essere in possesso della licenza concessa in base al Decreto 10 giugno 2004 – Autorizzazione della modulistica per la fideiussione o la polizza fideiussoria per il rimborso dell’IVA. Solitamente è una compagnia di assicurazione o un istituto di credito.
Al di sotto di una certa misura non è consentito richiedere un rimborso IVA in anticipo. Potrai effettuare l’operazione qualora tu abbia diritto al rimborso di almeno 2.582,28 euro. Invece il limite massimo è di 516.456,90 euro.
Se la quantità non è compresa tra queste due cifre dovrai attendere la scadenza prevista dalla legislazione italiana.
Documentazione necessaria
Se sei un’impresa individuale, dovrai presentare una documentazione, che comprende:
- Copia dell’ultimo modello unico.
- Copia quadro VR.
- Copia della richiesta controfirmata dall’amministrazione finanziaria.
- Copia della carta di identità.
Se invece sei una società la documentazione necessaria dovrà comprendere:
- Copia controfirmata dall’amministrazione finanziaria
- Copia quadro VR
- Copia atto costitutivo della società
- Copia dell’ultimo bilancio depositato
- Copia modello unico di tutti i soci
- Copia del documento di riconoscimento del legale rappresentante
- Copia della carta d’identità di tutti i soci
- Certificato camerale aggiornato
La domanda alla Agenzia delle Entrate deve essere fatta entro un certo intervallo di tempo. Cioè a partire dal primo febbraio seguente alla durata oggetto della garanzia, fino al 30 settembre, ultima data utile per la compilazione della dichiarazione dei redditi.
La fideiussione ha una validità di 3 anni, che è il periodo limite stabilito dall’Agenzia delle Entrate per l’esecuzione dei controlli contabili sulla società che ha richiesto il rimborso. Se hai bisogno di più tempo, è necessario stipulare un’altra fideiussione, poiché non è possibile ottenere una proroga.
Riguardo il prezzo di una fideiussione per rimborso IVA, normalmente viene calcolato al netto del 10% sulla somma pagata nei due anni prima della data di restituzione. La cifra ha un interesse corrispondente al 2% l’anno.